Dispenser acqua al bar: l’acqua di rubinetto è buona come quella in bottiglia

I dispenser acqua che filtrano l’acqua di rubinetto hanno ormai sfondato nella ristorazione ma anche in tutto il settore dell’hospitality. Con la rimozione del cloro e di ogni sostanza indesiderata l’acqua di rubinetto conquista un sapore eccellente, paragonabile a quello delle acque imbottigliate più costose. In tempi di faticosa lotta alla plastica e di acque minerali vendute a caro prezzo questa è un’ottima notizia per clienti e ristoratori.

C’è troppa plastica sulle nostre tavole

Gli italiani amano l’acqua in bottiglia: è un fatto culturale a cui si sono ormai abituate le classifiche ma al quale non dobbiamo rassegnarci. Secondo i dati forniti da Censis l’Italia è il primo paese in Europa e il secondo nel mondo (dopo il Messico) per consumo di acqua imbottigliata. Siamo proprio noi ad alimentare in maggior misura l’inquinamento da plastica monouso.

Un prezzo salato che non paga solo l’ambiente ma anche il nostro portafoglio e la nostra salute. I canoni pagati dalle multinazionali dell’acqua in bottiglia per estrarla dai luoghi naturali corrispondono, infatti, a circa 2 millesimi di euro al litro, che è un costo di 250 volte inferiore rispetto al prezzo medio di vendita dell’acqua in bottiglia. In poche parole noi paghiamo non tanto per l’acqua stessa ma più che altro per l’involucro plastico dentro cui è contenuta. Paghiamo per inquinare sempre di più.

Sul consumo di acqua imbottigliata si proietta anche l’ombra lunga del rischio contaminazione da microplastiche. Sono ormai numerose le ricerche internazionali sul tema: tutte hanno dimostrato una correlazione tra cattive condizioni di trasporto e stoccaggio del prodotto e contenuto di microplastica, estremamente pericolosa per il nostro organismo. I micro frammenti possono riversarsi nell’acqua anche durante il processo di imbottigliamento o, addirittura, nel momento in cui svitiamo il tappo.

La nostra acqua di rubinetto è buona così com’è?

L’acqua di rubinetto italiana ha ottime caratteristiche: per l’85% proviene da falde sotterranee, le migliori. È oligominerale e ricca di sali minerali, calcio e magnesio. I suoi valori sono costantemente verificati dai gestori dei servizi idrici e dalle autorità ambientali e sanitarie.

Nonostante questo solo 3 italiani su 10 la bevono a causa di una serie di timori infondati. Si pensa che sia poco controllata, non sicura o che abbia un cattivo sapore, come tra poco vedremo.

In realtà la qualità della nostra acqua di rubinetto è protetta da leggi severe: le normative di recepimento delle direttive internazionali sono molto esigenti e hanno addirittura alzato l’asticella rispetto la compatibilità con certi parametri chimici.

Anche il cloro -che deve necessariamente essere utilizzato per disinfettarla e neutralizzare così virus e batteri- è presente in quantità controllate e sicure per la salute umana e degli animali. Secondo una dichiarazione dell’Istituto Superiore di Sanità: “la percentuale di campioni conformi ai limiti di legge per i parametri di controllo ordinario è superiore al 99%… più alta della media europea”.

Insomma l’acqua di rubinetto va bene così com’è ma non si può non tenere conto di altri due fatti.

Il primo è che i controlli delle autorità sanitarie sulla rete idrica non si spingono fino alla verifica delle condizioni delle tubature condominiali o prossime al punto di erogazione. Se queste tubazioni si trovano in cattivo stato di manutenzione possono rilasciare nell’acqua metalli pesanti e persino nascondere patogeni, organici e non.

Il secondo dato da tenere in considerazione è il sapore, in taluni casi innegabilmente sgradevole: troppo dolce, terroso, a volte vicino a quello di certi medicinali, è spesso odiato dalle nostre papille gustative, viziate da anni di acquisto di acqua imbottigliata.

Di fronte a queste criticità molti rinunciano a bere l’acqua di rubinetto in casa mentre per diversi ristoratori servirla ai clienti sarebbe come mettere nel loro piatto cibo di pessima qualità. Per aggirare entrambi questi rischi, invece, sarebbe sufficiente installare un dispenser acqua, di cui esistono molte versioni, adatte anche a chi ha poco spazio.

Dispenser acqua: più qualità, sicurezza e bontà all’acqua di rubinetto

I dispenser acqua sono macchinari il cui scopo è ripulire l’acqua di rubinetto da qualsiasi presenza indesiderata e migliorarne così le caratteristiche organolettiche.

L’acqua erogata da un dispenser acqua è diverse spanne sopra l’acqua in bottiglia:

  • è ecologica perché non deve essere confezionata con il PET né viaggia su strada causando emissioni di co2;
  • è priva di microplastiche perché con la plastica non entra mai in contatto;
  • è fresca perché è acqua alla spina che non è mai stata conservata all’interno di alcun tipo di recipiente;
  • è economica perché l’acqua di rubinetto costa pochissimo, mentre il costo del dispenser acqua si ammortizza facilmente nel tempo.

Attraverso i filtri fisici (soprattutto barriere ai carboni attivi) e i raggi UV l’acqua di rubinetto viene privata anche del cloro, responsabile del cattivo retrogusto, e di altri metalli pesanti.

I dispenser acqua che si utilizzano al bar e al ristorante, inoltre, si possono collegare fino a tre rubinetti per servire acqua frizzante, acqua già fredda o già calda per le preparazioni istantanee di drink vari, tè e tisane. I dispenser acqua offrono insomma una certa versatilità, ideale quando bisogna accontentare i gusti variegati di un pubblico ampio.

Servita in caraffe in vetro -che si possono anche personalizzare con il logo della propria attività- l’acqua di un dispenser acqua per bar è sostanzialmente indistinguibile rispetto una qualsiasi acqua in bottiglia, ma, a differenza di quella, offre innumerevoli vantaggi. E, d’altra parte, succede sempre più di frequente che sia il cliente stesso a chiedere acqua di rubinetto, grazie alla sensibilità sempre più diffusa verso le tematiche ambientali.

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