Bioetanolo è tossico? Tutto quello che c’è da sapere
Biocamino pericoloso: fake news o realtà?
Negli ultimi anni, anche per dare un prezioso contributo al tema della sostenibilità e del riscaldamento globale, tantissimi Paesi nel mondo incentivano i cittadini nell’investire sull’acquisto di sistemi riscaldamento che sfruttano le energie alternative. Si cerca di optare per prodotti che rispettano la natura e che permettano contemporaneamente di risparmiare sui consumi energetici come nel caso del biocamino. Spesso ci si blocca davanti a questa opportunità partendo da un preconcetto secondo il quale il bioetanolo è tossico. È realmente così oppure si tratta di una classica bufala alimentata dal mondo dei social? Iniziamo con lo sfatare questo tabù ricordando come il bioetanolo non è tossico e quindi un camino a bioetanolo non è assolutamente pericoloso per la salute delle persone.
Indubbiamente, il nome stesso dovrebbe indurre una valutazione positiva perché quando parliamo di bioetanolo parliamo di una sostanza che viene ottenuta con prodotti naturali come ad esempio lo zucchero e il mais. Di conseguenza anche l’interrogativo che pone il dubbio se il bioetanolo fa male o meno, offre un riscontro positivo: il camino a bioetanolo è una soluzione sicura per la casa.
Che cos’è il bioetanolo
Il bioetanolo è una sostanza che viene ottenuta con dei prodotti naturali come il mais e lo zucchero di canna anche se in realtà quando lo si acquista nella sua versione più pura, è fatto essenzialmente da alcol. Siccome deve ottimizzare la combustione per garantire una certa efficienza energetica, viene trattato artificialmente inserendo sostanze che da un lato aumentano la capacità calorifica e dall’altro lo rendono non adatto per la consumazione.
In commercio si può trovare in differenti versioni a seconda del trattamento che viene effettuato tra cui le principali solo la versione al 96% che ha un odore leggermente più intenso e quella al 100% che invece è inodore. Volendo analizzare ancora più nel dettaglio le caratteristiche di questo combustibile, viene ottenuto con circa 25% di parti di carbonio, il 75% di idrogeno e un 12,5% di ossigeno. Durante la fase di combustione vengono quindi utilizzate tre parti di ossigeno per ottenere il vapore acqueo H2O e l’ossido di carbonio conosciuto in gergo come anidride carbonica. Insomma, vengono rilasciate le stesse sostanze che vengono prodotto da una persona quando respira.
Il biocamino è pericoloso?
Come tutte le altre tipologie di camini, anche il biocamino può essere pericoloso se lo si utilizza in maniera sbagliata. Un errore grossolano che viene effettuato è quello di riempire il bruciatore con troppo bioetanolo e soprattutto senza utilizzare una cannuccia. L’azione ottimale sotto questo punto di vista è inserire un tubo nella tanica e nell’apertura di riempimento del bruciatore per poi cliccare sull’apposito tastierino presente sul camino che permette di ricaricare senza rischi e in maniera automatica.
Come abbiamo già accennato, è anche pericoloso se il serbatoio viene riempito in maniera eccessiva ma questo può accadere in qualsiasi altra soluzione. Tra l’altro, il dispositivo è sempre dotato di un apposito sensore che avvisa non appena si raggiunge il livello di guardia. Come tanti altri cammini, anche questo necessità di manutenzione nel tempo per poter funzionare correttamente, minimizzando il rischio di una problema tecnico. Innanzitutto, occorre rivolgersi ad un tecnico qualificato in maniera periodica per controllare eventuali perdite del serbatoio il che potrebbe essere un problema in fase di accensione.
Inoltre, i bruciatori possono perdere di efficacia se vengono urtati accidentalmente con qualsiasi oggetto. Fortunatamente i modelli più innovativi sono dotati di un sensore che avverte l’utilizzatore di quanto avvenuto e peraltro garantisce massima sicurezza perché spegne immediatamente il camino. Altro rischio è quello di rivolgersi ad una ditta sbagliata per acquistare una camino di scarsa qualità che potrebbe presentare problemi di affidabilità.